Piano Casa Berlusconi


Il “Piano Casa” Berlusconi e le sue linee guida è stato approvato – tra mille polemiche - nel 2009, con l’intento di rilanciare l’edilizia e portare nelle già allora asfittiche casse dello Stato denaro fresco. Un piano che, però ancora oggi a tre anni dall’approvazione, stenta ad essere recepito dalle Regioni e dagli enti locali, tanto che fino ad ora solo poche amministrazioni hanno approvato quello regionale dando compimento alle direttive nazionali ed è irrisorio il numero delle domande inoltrate per costruire o ampliare abitazioni ed edifici ai Comuni. Le ‘new town’ di Berlusconi che avrebbero dovuto cambiare il volto delle città italiane e delle periferie, hanno trovato davanti un muro difficile da abbattere: la grave crisi economica e finanziaria europea e mondiale. Di seguito nel dettaglio le linee guida del provvedimento e tutti i numeri del Piano Casa.

Linee Guida:

  • Ampliamento case e edifici del 20%. La legge nazionale prevede la possibilità di ampliare gli edifici, uni e bifamiliari già esistenti e con non superiori ai 1000mc del 20% rispetto al volume totale. L’ampliamento deve essere in continuità con il fabbricato già esistente e solo dove ciò risulti ‘materialmente o giuridicamente impossibile’ si può ottenere un’autorizzazione per la costruzione di un edificio separato.
  • Demolizioni e ricostruzioni. Il piano prevede incentivi per coloro che decidono di demolire e riedificare ex-novo edifici antecedenti al 1989, purchè non sottoposti a vincoli di conservazione. In questo caso si può godere di un aumento del 30% del volume esistente che sale al 35% se si ricorre alla bioedilizia.
  • Agevolazioni fiscali. Chi realizza interventi di costruzione o trasformazione edilizia riceverà uno sconto del 20% sulle tasse dovuti ai Comuni. Sconti che possono arrivare al 60% per le prime case. In caso di bioedilizia si può ottenere addirittura l’esonero dal pagamento degli oneri.
  • Vincoli paesaggistici. Le nuove costruzioni dovranno rispettare i vincoli ambientali e paesaggistici. Non possono godere di ampliamenti e aumenti di volume gli edifici abusivi.
  • Sanzioni. Il piano casa prevede anche un inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta la legge
  • Licenza edilizia. Viene sostituita dal ‘certificato di conformità’

Queste le linee generali fornite dal Governo e entro le quali devono muoversi le regioni attraverso i programmi regionali e comunali. L’obiettivo del piano casa è quello di riqualificare le aree urbano degradate, dare nuovo impulso all’edilizia popolare e alla bioedilizia.

Tutti i numeri del Piano Casa

  • Investimenti. Nelle intenzioni del legislatore avrebbe dovuto far circolare qualcosa come 6070 miliardi pari a 45 punti di pil. Avrebbe dovuto coinvolgere il 10% delle famiglie italiane, ovvero, quelle proprietarie di abitazioni uni o bifamiliari.
  • Domande presentate. Le domande presentate dall’approvazione della legge sono state appena 21mila in Veneto, 5 mila in Sardegna, 600 nelle Marche, 550 in Toscana, 250 in Valle d’Aosta, 232 in Lombardia.
  • Il Decreto Legge 70. Un ‘Piano Città’ è stato inserito nel decreto Sviluppo dello scorso maggio che prevede l’ampliamento per intere porzioni urbane invece che per singole abitazioni. Previste anche parametri meno stringenti per i proprietari che decidono di ampliare.


Imponenti dunque – almeno sulla carta – i numeri del Piano Casa del governo Berlusconi. 

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