Con la dicitura certificazione
energetica di un’abitazione, si intende la dichiarazione con cui
vengono attestati i consumi energetici di una casa o di un edificio.
Viene rilasciata solo da personale qualificato, certificatore
energetico, ed è un documento ufficiale che ha una validità
di 10 anni. Dal 2010 la certificazione energetica è diventata
obbligatoria in tutti i comuni italiani.
Lo scopo della certificazione
energetica è sostanzialmente quella di fornire all’acquirente
informazioni relative ai consumi energetici della casa che si
appresta ad acquistare, e di spronare , a loro volta, i proprietari a
effettuare interventi volti a migliorarne l’efficienza dal punto di
vista dei consumi. Una casa che consuma poca energia per ‘funzionare’
è, infatti, una casa con un valore aggiunto e quindi meglio
posizionabile sul mercato. Un altro obiettivo è quello di
incentivare l’utilizzo di nuove tecnologie di risparmio energetico
e riqualificare da questo punto di vista gli edifici esistenti. Il
governo italiano punta su queste nuove tecnologie anche per abbassare
il fabbisogno di petrolio e idrocarburi e quindi di conseguenza
inquinare meno.
La certificazione energetica, inoltre è
necessaria per il rogito in caso di compravendita di un immobile e
per l’accesso al 55% degli sgravi del reddito Irpef.
A riguardo l'Unione
Europea ha emanato un’apposita direttiva, la 2002/91 del 16
dicembre 2002 con lo scopo di affrontare in maniera globale la
questione, includendo nella riduzione dei consumi tutte le possibili
voci, dal riscaldamento alla climatizzazione fino all’illuminazione.
Tale direttiva, vincolante per i paesi membri, impone agli stati
europei di fare in modo che gli edifici di nuova costruzione e gli
edifici già esistenti si adeguino ai requisiti minimi di
rendimento energetico, eliminando casi di sprechi di energia
elettrica o di consumi eccessivi. Tale certificazione viene
effettuata attraverso una metodologia standard che classifica ogni
edificio secondo una graduatoria energetica. Le classi vanno dalla
A+, ovvero edificio a bassissimo consumo e impatto ambientale, il cui
raggiungimento è molto dispendioso dal punto di vista
economico, fino alla classe G, che rappresenta la maggiorparte degli
edifici italiane, è che rappresenta il punto più basso
della scala. Un edifico classe G fa registrare altissimi consumi
energetici. La certificazione energetica, infine, non è
obbligatoria per gli immobili classificati come beni archeologici e
architettonici e per i fabbricati industriali, artigianali e
agricoli.
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