Piano Casa Lazio - breve guida



Approvato nell’agosto di quest’anno il “Piano Casa Lazio” è quasi interamente operativo nonostante sia gravato da una denuncia alla Corte Costituzionale per presunte irregolarità nella stesura degli articoli. Il piano varato dal consiglio regionale si applica a tutti gli edifici realizzati regolarmente compresi quelli non ancora ultimati, ma, titolari di permesso edilizio. La norma si applica anche nelle zone agricole e nelle zone urbanizzate delle aree naturali protette. Esclusi, invece, le aree storiche, quelle a rischio geologico, i casali rurali e gli edifici realizzati prima del 1930 e quelli costruiti nelle aree del demanio marittimo. Il piano casa laziale prevede ampliamenti e ricostruzioni di edifici già esistenti. Gli ampliamenti sono permessi sono in aderenza al fabbricato e non in elevazione. L’aumento di volumetria deve essere pari al 20% della superficie totale sia per quanto concerne gli edifici residenziali che quelli non residenziali. Percentuale che può arrivare al 30% se si rispettano le norme della bio-edilizia e si realizza una maggiore efficienza energetica. Nel caso di edifici destinati ad attività produttive il limite massimo di ampliamento è di 500 mq a patto che chi usufruisce delle agevolazioni mantenga la destinazione d’uso per 10 anni al fine di scongiurare eventuali speculazioni edilizie.
Il piano prevede anche la demolizione e ricostruzione degli edifici con un bonus del 35% di superficie per quelli residenziali, mentre, per quelli non residenziali la superficie da realizzare ex novo non può superare i 350 mq. In aggiunta, il Piano Casa della Regione Lazio, prevede l’ampliamento fino al 60% di edifici residenziali, plurifamiliari che versino in particolari condizioni di degrado.


Tra gli interventi che hanno suscitato maggiori proteste, c’è la norma che prevede il recupero, in deroga agli strumenti urbanistici, a fini residenziali dei garage e dei locali di servizio. Per favorire la riqualificazione urbana, inoltre, il consiglio regionale   garantisce un premio pari al 75% delle cubature demolite, in caso di spostamento di edifici - situati in zone degradate - in aree differenti. Una percentuale che può aumentare fino al 150% in caso riguardi la delocalizzazione di zone costiere. Sono previste, infine, deroghe agli strumenti urbanistici in caso di realizzazione di impianti sciistici e attività estrattive. Si può ricorrere ad una procedura accelerata per la realizzazione e il completamento di edifici di pubblico interesse come scuole, ospedali, università ecc. E’ stato infine deliberato per l’istituzione di un osservatorio regionale del territorio che dovrà monitorare le trasformazioni edilizie e proporre interventi per la pianificazione.
Per quanto concerne l’edilizia residenziale pubblica, il Piano Casa della Regione Lazio, prevede l’accesso ad un ‘mutuo sociale’ per agevolare l’acquisto di edifici di edilizia residenziale e sovvenzionata. I mutui comprenderanno il prezzo dell’intero immobile e il pagamento sarà sospeso in caso di disoccupazione del beneficiario.

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